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Copia di Il Mio Nome è Milly–Storia di una diva 2014-2018

Published in Teatro

In questo spettacolo, Gennaro Cannavacciuolo è un narratore che canta la vita privata ed artistica di Milly.

Il recital, in due tempi, traccia una biografia con le canzoni più emblematiche della cantante-attrice piemontese, dove ogni canzone è stata scelta per sottolineare un momento significativo della sua vita e della sua carriera.

In un quadro scenografico elegante, con luccichii da sera sul nero dominante, composto da gigantografie che ritraggono vari momenti della vita di Milly e che Gennaro fa ruotare nei momenti clou della narrazione, si parte con il varietà degli Anni 20, sulle note di “Era nata a Novi”, “Le rose rosse” , “Donne e giornali” e “Mutandine di chiffon”. Si narra poi del flirt tra Milly ed il Principe Umberto, ma anche dell’amore disperato di Cesare Paveseche la cantante mai poté ricambiare e da cui ricevette lettere infuocate. Si prosegue con le note di “Parlami d’amore Mariù”, che sottolineano l’incontro con Vittorio De Sica da cui sfocerà un’eterna amicizia.

Un revival del periodo francese evocato da “Mon manège à moi” e “Paris canaille” chiude il primo tempo.

Il cavallo di battaglia “Si fa ma non si dice” apre il secondo tempo ed introduce l’incontro con Strehler, raccontato e cantato attraverso alcune delle canzoni più significative di Brecht, quali la “Ballata della schiavitù sessuale”, “Surabaya Johnny” e la “Ballata di Mackie Messer”.

Quindi un brano recitato de “l’Istruttoria” di Peter Weiss (processo di Auschwitz a Francoforte), testo che Milly interpreterà per la prima volta in Italia con grande successo.

Lo spettacolo continua con l’incontro fortunato con Filippo Crivelli che creerà per lei i famosi “recital” nei quali Milly, oltre a cantare il repertorio brillante del variété, introdurrà quello di Brecht-Weill ed i testi più significativi dei cantautori e musicisti degli anni 60-70, quali EndrigoLauziDe AndrèAznavour e Piazzolla, qui riproposti in un’intensità crescente.

 

Recensione

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Copia di Il Mio Nome è Milly–Storia di una diva

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Milly ha cantato molte canzoni “da uomo”, e l’averle riprese è stato per Cannavacciuolo una sorta di ricollocazione in situ, con protervia, rispetto e profonda umiltà.

L’astrazione è, per me, il grande distintivo di questo artista che si esprime con il canto e la recitazione. Gennaro Cannavacciuolo abita un luogo misterioso ai confini tra l’astrazione e l’emozione. E’ capace di cantare con un’estrema cura ed attenzione, nelle parole e del porgerle. L’incontro tra Cannavacciuolo e Milly offre risultati straordinari… Cannavacciuolo abita il presente come trasognato fingendo una distrazione che è un ricamo, o uno sberleffo, come quelli di cui erano capaci Totò, Eduardo e, l’ultimo, Massimo Troisi. La Repubblica, Alvise Sapori

… la scena colmata dalla bravura di Cannavacciuolo che con questo recital ha confermato le sue doti di attento e raffinato difensore del varietà

Secolo d’Italia, R. Fantozzi 

L’eclettismo, la duttilità, la sensibilità e l’indubbia bravura di Gennaro Cannavacciuolo sono la garanzia di uno spettacolo di rara eleganza e di ricerca accurata e fedele alla vita della grande artista.

Milano Post, N. Neme

Ancora una volta, Gennaro Cannavacciuolo si conferma splendido e raffinato difensore di un colto ed elegante recupero del varietà.

L’Avanti , M.S.

Questo è uno straordinario spettacolo di Gennaro Cannavacciuolo… Efficacissimo come Gennaro, straordinario attore e cantante, muove i panelli in palcoscenico che si riferiscono alla vita della grande artista di cui Cannavacciuolo racconta la storia con assoluta dominanza della musica ma anche del teatro.

Il Mattino, F.A..

… l’emozione della sua voce va venire i brividi… e lui come sempre è di una bravura eccezionale…

Giornale d’Italia, A. De Martino

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Manager Teatro ed Eventi

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