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Blog–bimbi rom in strada

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E’ da tempo che mi pongo una domanda a cui non trovo risposta certa, nonostante abbia cercato di documentarmi.

Vorrei capire come sia possibile – nonché ammissibile – che bambini, ovvero minori, stiano per strada giornate intere nelle braccia delle loro mamme (o presunte tali), solitamente rom, che chiedono l’elemosina ai passanti.

Si tratta di una scena ormai totalmente familiare per qualsiasi romano, tanto familiare che non ci si fa quasi più caso. Ebbene, per me è una cosa rivoltante: mi viene voglia di urlare, di denunciare, insomma, qualcosa va fatto.

Le mie domande:

1. Com’è possibile che questi bambini (per lo più sotto i 5 anni) dormano o sonnecchino tutto il giorno? Ho letto che li “drogano” con tachipirina o roba simile: è vero?

2. Se fosse vero: cosa fanno le autorità? Se io facessi una cosa simile a mio figlio, suppongo che nell’arco di una settimana qualsiasi assistente sociale farebbe in modo di togliermi la patria potestà (e giustamente!). Perché ciò non accade allora con i figli dei “rom”? E perché questo trattamento differenziato tra bambini italiani e bambini che non lo sono?

Se non fosse vero: non mi spiego come un bambino possa rimanere immobile, pressoché sdraiato, per ore. I bambini sono solitamente pieni di energia, scalpitano e già dai due anni non stanno fermi più di 5 minuti!

3. Anche se la storia della “droga” nel biberon non fosse vera, mi chiedo: com’è possibile che le autorità tollerino che dei bambini facciano questa vita? Che siano sottoposti al freddo, al caldo, immobili per ore, immersi nello smog, avendo come unico modello di vita l’accattonaggio??

Forse qualche mio lettore esperto saprà rispondermi; ne sarò lieto.

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Blog – bambini – risate assicurate

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Oggi si ride! Ecco qualche uscita veramente comica di mio figlio, 4 anni e 4 mesi. Noto che, fra le altre cose, è per lui diventato chiaro il concetto della diversità uomo/donna.  wink

  • Alla baby-sitter di 30 anni, alta 1,80 m: “Anna, tu sei piccola, molto piccola, perché non hai i peli e perché sei femmina. Quando sarai grande, avrai dei peli giganti e diventerai maschio”.
  • Ad agosto, al mare: “Mamma, voglio tornare a scuola subito domani. Devo far vedere alla maestra come sono cresciuto. Sono diventato maschio”.
  • Ad Agnese, 8 anni, bilingue italiano-inglese, la quale chiede a mio figlio se anche lui parla inglese: “No, io parlo solo italiano, francese e tedesco. Non parlo inglese perché l’inglese non mi piace.”
  • Indicando la luna crescente ed urlando di stupore: “mamma, mamma, vieni subito, la luna si è rotta”.
  • Alla nonna: “Nonna, perché sei diventata così vecchia”?
  • Sull’autobus, osservando la testa calva di un signore: “mamma, perché a quel signore i capelli crescono dentro la testa, non fuori?”
  • “Mamma, da grande voglio guidare la macchina”. Mamma risponde: “D’accordo, ma prima devi imparare a nuotare e ad andare in bici senza rotelle». “Si mamma. Prima il nuoto, poi la bici senza rotelle, poi il pianoforte e la batteria, poi la macchina, poi anche l’aereo”. Mamma risponde: “rimarranno solo il sottomarino ed il razzo». ”Si mamma, però adesso voglio vedere i cartoni».
  • Di mattina presto, restio ad alzarsi: “papà, io non vado a scuola oggi. Il mio cervello è già tutto pieno”.

 

E con questo, buon domenica!

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Blog – spettacoli per bambini della Little Smile

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Domenica ho potuto assistere ad uno spettacolo per bambini veramente bello e colgo l’occasione per suggerire a tutti coloro che possono e/o ne hanno voglia di portare regolarmente i bambini a teatro e a concerto.

Lo spettacolo in questione era Alice nel paese delle Meraviglie, della compagnia Little Smile, al Teatro dell’Angelo di Roma.

Uno spettacolo teatrale di validi professionisti: ottima la riduzione testuale, ottimo il copione, bei costumi e bella scenografia, dizione perfetta, recitazione senza microfono e mai urlata (finalmente!). Regia dinamica e interattiva, nel rispetto della tradizione ma atta ad affascinare una platea di bambini entusiasti.

Quello che mi è particolarmente piaciuto, a dispetto di altri spettacoli per bambini a cui ho potuto assistere, è l’assenza di una “rivisitazione” in chiave contemporanea, soprattutto quando la “rivisitazione contemporanea” significa il più delle volte semplificazione e volgarizzazione con elementi attuali per nulla pertinenti con l’opera originale. Ovvero, ad esempio, volere a tutti i costi inserire un pezzo di Justin Bieber nella Bella e la Bestia, oppure un pezzo di Rovazzi in Cappuccetto Rosso (a titolo meramente esemplificativo).

Quindi vi invito caldamente a seguire questa valida compagnia.

Pagina Facebook Little Smile

Contatto telefonico: 347.319.0700

Adattamento e testo: Alessia Baldina

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Blog – vaccinare i bambini?

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Una bambina di 6 anni, figlia di una mia amica milanese “no vax”, è viva per miracolo, recuperata in extremis da bravi dottori; ciononostante, questa mia amica rimane dello stesso parere di prima sui vaccini!

E’ ormai dimostrato come questo movimento dei “no-vax” derivi da una pura ideologia modaiola: forse la nostra società troppo razionale, materiale e tecnologica necessita di neo-dottrine negazioniste, basate su farneticamenti pseudo-spirituali, figli di uno smarrimento esistenziale?

Se ne sono dette di tutte sui vaccini, in primis la bufala che riguarda la correlazione tra vaccino ed autismo, invenzione dello “scienziato” inglese Wakerfield il quale si è poi affrettato a ritrattare la sua ricerca per evitare (inutilmente!) la radiazione dall’ordine! Solo che sono in tanti ancora, amanti del bastian contrario ad ogni costo, a favorire tuttora la diffusione di simili nefandezze.

Altro slogan sommamente ridicolo dei no-vax riguarda l’arricchimento delle multinazionali. Peccato che se la società non fosse vaccinata, vi sarebbero centinaia di migliaia di malati in più da curare ed a cui somministrare farmaci e le multinazionali centuplicherebbero i loro guadagni! Più la popolazione è malata, più le multinazionali del farmaco guadagnano! Quindi, i vaccini, producono esattamente l’effetto contrario, non solo riducendo i fatturati delle società farmaceutiche, ma anche alleggerendo il costo sociale. I no-vax dovrebbero chiedersi quanto costerebbero alla collettività migliaia di persone affette da malattie invalidanti, di quanto diminuirebbe la qualità della vita, di quanti non potrebbero lavorare, di quanto si accorcerebbe l’aspettativa di vita e di quanti farmaci in più dovrebbero produrre le multinazionali!

Senza contare che, seguendo la logica nell’arricchimento delle società farmaceutiche, dovremmo allora abolire tutti i farmaci, soprattutto quelli “di comodo” ovvero non “vitali”. Basta aspirina, basta antidolorifici, basta anestesie! Quando andate dal dentista, fatevi estrarre un dente senza anestetico. Donne, partorite senza epidurale. Rimaniamo tutti con febbre, mal di gola e mal di testa quando ci capita! Senza parlare dei farmaci “vitali”: basta antibiotici, basta chemioterapici… Se ti ferisci in giardino con un attrezzo, puoi anche morire di setticemia.

I no-vax fanno poi riferimento al rischio rappresentato dalle vaccinazioni. Tutte le ricerche e statistiche dimostrano invece ampiamente il beneficio incontestabile derivante dai vaccinati, mentre la percentuale di malattie e patologie varie che insorgono nei mesi successivi ai vaccini è esattamente la stessa che insorge nei soggetti non vaccinati. I relativi rischi, poi, sono infimi rispetto agli effetti devastanti dell’epatite B, del tetano, della poliomielite, della meningite, della pertosse ed altre gravi patologie su grande scala.

Il rapporto rischio/beneficio è quindi assodato e mi chiedo: la vita, LA VITA, non è intrinsecamente portatrice di rischi? Ovvero, il rischio o, meglio, un esito da noi giudicato non positivo o non conforme rispetto ad un nostra aspettativa ideale, non è forse insito nella VITA stessa?

Per scongiurare i VERI rischi, vaccinate quindi i Vostri figli!

Ps. Contenuto del post vagliato da medico primario operante in strutture ospedaliere della Capitale, grosso esperto nella cura dei bambini nonché presidente di importantissima associazione di ricerca in campo medico la cui attività è mirata alla cura dei bambini.

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