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Blog-Il concerto della Speranza

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Segnalo una ricerca storica incredibile, affascinante, triste e commovente, effettuata dal pianista Francesco Lotoro, pugliese, il quale ha completato gli studi alla Franz Liszt Academy du Budapest. Lì studiò il pianoforte, la storia della musica e scoprì che le biografie di molti compositori si interrompevano nel 1944; in contemporanea scoprì uno spartito composto in un Lager.

Da lì inizia una lunga ricerca che, dopo 25 anni, culmina con l’edizione di un enciclopedia, la KZ Musik, contenente la produzione musicale di campi di prigionia, di concentramento e sterminio essenzialmente del Terzo Reich, dal 1933 al 1945. Più di 8000 composizioni, alcune brevi, molte incompiute, altre cospicue, addirittura vere proprie sinfonie, scritte da uomini e donne che, malgrado il loro orrore quotidiano, continuavano a dare sfogo alla loro creatività, continuavano a sognare, ad udire il bello.

Il 15 aprile, in occasione dei 70 anni dell’Indipendenza dello Stato di Israele, si terrà il Concerto della Speranza, presso l’International Convention Center di Gerusalemme, con l’esecuzione dei tanti brani ritrovati.

direzione del Maestro Francesco Lotoro, sarà eseguito dall’Orchestra Sinfonica di Ashdod e da giovani musicisti, studenti di due scuole del Negev: la Scuola di Musica Bikurim e il Conservatorio di Musica di Yerucham. Moderatore e canto: Nathan Datner. Artista ospite: Shiri Maimon.

 

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Blog–Beethoven in fuga

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190 anni fa ci lasciava un genio, un colosso della musica: Beethoven.

Ho potuto assistere di recente ad un bellissimo concerto nella chiesa Aracoeli in Roma: l’Orchestra sinfonica di Salerno “Claudio Abbado” diretta dall’eccellente Japoco Sipari di Pescasseroli. Dopo una prima parte con musiche di Saint-Saens, fra cui il concerto n. 1 per violoncello op. 33 con il solista Giuliano de Angelis, ecco l’attesa sinfonia numero 7 di Beethoven.

La 7° sinfonia è meravigliosa e sin troppo complessa in questa sede da commentare:  vi rimando a quest’ottima guida all’ascolto .

Vorrei invece comunque condividere un brano che mi procura n’autentica gioia interiore quando lo ascolto, una sorta di “godimento intellettuale dei sensi”: si tratta della sonata Hammerklavier, ed in particolare della sua fuga.

La propongo perché quest’opera è forse meno nota al “grande pubblico” ma di certo si tratta di una composizione MONUMENTALE, di enorme potenza espressiva, di grande bellezza: la testimonianza della genialità ed unicità di Beethoven con, a mio giudizio personale, una dimensione in più di quella materiale e psichica….

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