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Il fascino del papillon

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Chiamatelo papillon, farfalla, cravatta a farfalla, farfallino, non importa. L’importante è che faccia parte del Vostro guardaroba!

Si tratta secondo me di un accessorio irrinunciabile, di cui le origini sembrano risalire addirittura all’antico Egitto anche se la teoria maggiormente accreditata lo fa risalire al XVII° secolo. Durante la guerra dei Trent’anni, sembra che i mercenari croati usassero una sciarpa legata al collo per tenere la camicia. Il fiocco prese così piede nella moda maschile francese con la denominazione iniziale di cravatte (da “croato”) per poi essere finalmente chiamato papillon (ovvero farfalla) per via della sua forma. Il suo utilizzo si estese in tutta Europa, tant’è che a partire da fine ‘900, diventa imprescindibile dal guardaroba maschile ed abbinato per eccellenza allo smoking da Pierre Lorillard viene consacrato come il must dell’abbigliamento elegante e formale.

C’è poi chi lo trasforma in un accessorio ironico, utilizzandolo per look più casual, se non addirittura eccentrici (con una giacca sportiva, un maglione o sul costume da bagno!).

Utilizzatissimo in ambito politico (si pensi ad Abraham Lincoln, Franklin Roosevelt e Winston Churchill) è anche molto apprezzato nell’ambito dello spettacolo: da Charlie Chaplin a Fred Astaire, ma anche Frank Sinatra, Johnny Depp e… Gennaro Cannavacciuolo! J

Attenzione: un vero gentiluomo non adopera papillon preconfezionati e già annodati in quanto poco si addicono ai look più ricercati, ma effettua egli stesso l’operazione di annodatura. L’importante è che le estremità del papillon non superino mai in altezza le punte del colletto della camicia ed in larghezza le linee laterali del viso, alfine di mantenere le proporzioni corrette.

A bon entendeur…

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