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Gennaro Cannavacciuolo

Gennaro Cannavacciuolo

Attore e cantante italiano, lavora in teatro, cinema, tv e in molte operette. Vincitore di numerosi premi, fra cui il premio ETI 2009.

URL del sito web: https://www.gennarocannavacciuolo.com

Blog–Miseria&Nobiltà–Teatro Vascello-Roma

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Amici, non perdetevi questo bellissimo spettacolo in scena dal 26 al 31 dicembre al Teatro Vascello di Roma.

"Torno alla miseria però non mi lamento; mi basta sapere che il pubblico è contento!".

Dopo due anni di tournée in tutta Italia, arriva anche a Roma Miseria&Nobiltà, un grandissimo classico della tradizione teatrale italiana. A metterlo in scena per la regia di Michele Sinisi, un'eccezionale squadra di 11 attori che fanno ridere, sorridere ed emozionare gli spettatori di tutte le età. Non c'è modo migliore per passare le feste natalizie e festeggiare il nuovo anno!

Acquisto biglietti on-line

Cast artistico: regia Michele Sinisi; scritto con Francesco Maria Asselta; con Diletta Acquaviva, Stefano Braschi, Gianni D'addario, Bruno Ricci, Giulia Eugeni, Francesca Gabucci, Ciro Masella, Stefania Medri Giuditta Mingucci, Donato Paternoster, Michele Sinisi; 

ESTRATTI DALLA RASSEGNA STAMPA

“ …Vediamo tanto (troppo?) teatro che quando ci imbattiamo in un lavoro dove si unisce, e fiorisce, l’ingegno, l’inventiva, le capacità, la caparbietà, ma anche la semplicità e la sobrietà, le idee, e una visione precisa e una direzione chiara d’approdo come definirei questo “Miseria e Nobiltà” per la lucida percezione di Michele Sinisi, allora rimane soltanto un tempo sospeso nel quale fermarsi, attendere, alloggiare, far decantare, e poi, tornare a respirare. Questo è il teatro che vogliamo, quello che spinge, che pungola e stimola e al contempo accontenta palati e papille gustative, riempie gli occhi di temi e di colori, rimane fedele all’originale pur tradendolo continuamente ma in maniera così altruistica e sfacciata che è impossibile non volergli bene…”

Tommaso Chimenti – IL FATTO QUOTIDIANO 

“…Interessante operazione quella di Michele Sinisi con Miseria&Nobiltà (produzione Elsinor), molto applaudita dal pubblico. Non c’è farsa ma lo sguardo su una condizione umana di programmatica falsità. Uomini e donne incapaci di relazioni normali e tutti dentro il gioco dell’artificialità tanto che gli attori, bravi, stanno sempre in scena anche quando non sono coinvolti nella scena, compreso il regista, e la recitazione è sopra le righe ed è inutile trovare una verità psicologica. Il risultato è limpido…”

Anna Bandettini – LA REPUBBLICA

 

“… L’idea di accostarsi a Miseria&Nobiltà come a un emblema del trasformisimo, dell’artificio rappresentativo, è intelligente anche se non del tutto risolta. L’inizio risulta un po’ faticoso ma poi la freschezza della compagnia prende piede e la commedia funziona puntualmente dove è previsto che funzioni, pur senza perdere la sua cifra sospesa tra vita e finzione. Alla fine, perché questa sia dichiarata e scoperta, c’è la voce di Totò che pronuncia la battuta conclusiva “Torno nella miseria però non mi lamento, mi basta sapere che il pubblico è contento”…

Renato Palazzi – IL SOLE 24 ORE

 

“… Si ride tanto, scivola giù come se fosse bevuto tutto d’un sorso, ma il sapore amaro in bocca prende sempre più piede man mano che la storia prosegue. La miseria è ben diversa dalla povertà e ce lo mostrano l’evoluzione della commedia così come alcuni gesti delle persone che stanno recitando a soggetto, anzi ci mostrano noi stessi. In che stato si ridurrebbe l’uomo se perdesse la dignità e la libertà? Questa farsa lo svela, lo fa senza giri di parole e alla fine sappiamo bene che si tratta di un affresco molto vicino a noi… Servendosi di cesure che richiamano il montaggio cinematografico, Sinisi scandisce il ritmo, sfruttando anche una botola, e come il bambino di “Nuovo Cinema Paradiso” conserva persino uno sguardo sognante. Sono gli occhi di chi guarda al di là della miseria umana (de)scritta e del luccichio della nobiltà e si perde nel gioco del teatro e del cinema, rimanendo, al contempo, attaccato alla realtà…”

Maria Lucia Tangorra – IL GIORNALE OFF

 

 

 

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Blog–Yves Montand al Teatro Fontana-Milano

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Care amiche, cari amici, vi aspetto con gioia al Teatro Fontana, Milano, quartiere Isola, con il mio spettacolo “Yves Montand – un italiano a Parigi”. Due anni fa mi avete già onorato della Vostra presenza, registrando sold-out quasi tutte le sere: spero che replicheremo tale successo, dal 28 al 31 dicembre, magari festeggiando ASSIEME il capodanno.

Mi sento molto legato a questo spettacolo in particolare: da sempre, infatti, ho sentito una grande affinità artistica con il grande chansonnier italo-francese, toscano di nascita.

Vi aspetto numerosi, festosi e …. festivi! smile

Descrizione spettacolo

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Blog–una star di nome Vanna Marchi

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Volevo complimentarmi con chi ha avuto la geniale idea di ospitare e confezionare un programma televisivo addosso e per Vanna Marchi: un programma che aiuterà i cittadini con problemi legali ed alle prese con truffe. Infatti, dopo aver scontato la sua condanna per associazione a delinquere, truffa e bancarotta fraudolenta, dopo aver raggirato, truffato, derubato poveri cittadini che le hanno affidato risparmi accumulati negli anni ed in preda ad un momento di sconforto psico-emotivo, la Sig.ra Marchi diventa paladina della legalità e tutrice dei diritti.

Che la Sig.ra Marchi non fosse a conoscenza di ciò che significhi la vergogna, ben venga. Ma che la vergogna sia sconosciuta a chi confeziona programmi e palinsesti per centinaia di migliaia di spettatori è una cosa di una gravità inaudita.

Non passa giorno che la tv e certo tipo di mass media ci dimostrino quanto si sia toccato il fondo in Italia, ma credo che a questo livello non si era mai arrivati. Il mio sentimento di disgusto è indescrivibile e voglio appositamente lanciare una proposta allucinante, certo che ci sarà qualche folle a proporla in una commissione sui programmi tv: CREIAMO UN REALITY SULLO STUPRO IN DIRETTA, tanto per fare audience!

Nauseato, attendo pareri e commenti, sempre più convinto che una certa Italia sia in mano alla turpitudine!

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Blog–Weinstein, femminismo e tifoserie

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Lo ha detto l’altro ieri Matt Damon, lo hanno detto e lo ripetono i protagonisti stessi: TUTTI SAPEVANO CHI ERA WEINSTEIN. Persino Bill e Hillary Clinton, Michelle e Barack Obama, ma anche Meryl Streep, Scott Rosenberg, Asley Judd, Brad Pitt, Russel Crowe, Salma Hayek e tanti tanti altri sapevano degli odiosi atteggiamenti di Weinstein, dei suoi ricatti, dei suoi comportamenti verso le donne. Eppure, per decenni, nessuna denuncia, tutti e TUTTE sorridenti a suo fianco sui red carpet, tutti e TUTTE che hanno girato nelle sue pellicole, tutti che lo hanno finanziato, lodato, persino osannato.

Ed ora come la mettiamo? Una sola parola: IPOCRISIA. Fino a quando il mostro fa comodo, si tace. Quando diventa scomodo, si cerca di eliminarlo, anche se per anni e grazie a lui ci siamo arricchiti ed abbiamo raggiunto la tanto agognata fama: rimando in proposito alla lettura del mio post del 13 novembre circa l’ipocrisia del sistema (leggi il post) a sua volta correlato a quello del 5 novembre - leggi post).

Da questa intera e brutta vicenda, ecco svilupparsi 3 tentacoli dalla portata internazionale:

  • All’estero, il tentacolo del #metoo: una sorta di competizione vittimistica sorretta dall’imperante tecnologia del hashtag, dove le donne denunciano pubblicamente quanto subito dai maschi. Violenza fisica o verbale, sguardo indiscreto, battuta infelice: ecco scoperchiati, tutti i giorni, centinaia di vasi di pandora nel tentativo di esorcizzare il “male maschile”.
  • In Italia il tentacolo della tifoseria “pro o contro Asia Argento”: due clan, agguerriti, che fanno la delizia dei talkshow più trash, di improbabili “opinionisti”, di moralizzatori, difensori ed attaccanti (alla stregua della tifoseria “sei della Roma o della Lazio?”)
  • Nel mondo intero (Italia ed estero): il tentacolo del femminismo che definirei paranoico: per decenni, le donne hanno combattuto – giustamente! - uno stato di sottomissione familiare e di ineguaglianze lavorative, proclamando la loro emancipazione, cosa che sembrava sostanzialmente riuscita: in effetti, la donna decide oggi se e quando sposarsi, se fare figli, se lavorare e dispone comunque degli strumenti legislativi adeguati per tutelarsi qualora un maschio si comporti male nei suoi confronti.

Eppure, tramite il caso Weinstein, scopriamo come le donne (ancora!) non siano capaci di opporsi, di alzare i tacchi e andarsene di fronte ad una proposta indecente. Perché queste donne sono così deboli da non poter rifiutare delle avance e rimanerne traumatizzate??

Mi sa tanto, ahimè, che il femminismo, in curva discendente dopo l’ottenimento della parità dei diritti, si stia ora evolvendo o meglio involvendo in una vera misandria. Qualsiasi cosa diventa molestia: un apprezzamento, un invito a cena, uno sguardo compiaciuto…  L’uomo singolo, inglobato nella generica categoria “gli uomini”, è aggressivo, insensibile, guardone e crudele.

Ecco iniziato un nuovo capitolo: DONNE CONTRO UOMINI. Che tristezza….

 

 

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