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Gennaro Cannavacciuolo

Gennaro Cannavacciuolo

Attore e cantante italiano, lavora in teatro, cinema, tv e in molte operette. Vincitore di numerosi premi, fra cui il premio ETI 2009.

URL del sito web: https://www.gennarocannavacciuolo.com

Blog – studiando per la naturalizzazione Svizzera

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Ho deciso. Per motivi affettivi, di frequenti soggiorni familiari, per motivi di lavoro, di stima verso questa nazione e, forse, di progetto futuri, prenderò la cittadinanza svizzera. E, quindi, sotto a studiare che fra poco avrò l’esame. Si, perché lì, niente ius soli e, a meno di non discendere da Svizzeri, la cittadinanza si ottiene o perché si è vissuti in Svizzera per almeno 10 anni o perché si è coniugati con uno(a) Svizzero(a) da almeno 6 anni: e questo, PREVIO un esame di storia, geografia, politica e cultura generale sulla Svizzera! Eccomi quindi immerso nei libri…

E chi pensa che la Svizzera sia solo cioccolata, finanza ed orologi oppure sia razzista, sbaglia, e di grosso! Economia reale diversificata e di punta, integrazione degli stranieri, rispetto delle minoranze e democrazia diretta ne fanno un paese molto civile. Sotto qualche quadretto riassuntivo per chi è incuriosito….

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Blog – vaccinare i bambini?

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Una bambina di 6 anni, figlia di una mia amica milanese “no vax”, è viva per miracolo, recuperata in extremis da bravi dottori; ciononostante, questa mia amica rimane dello stesso parere di prima sui vaccini!

E’ ormai dimostrato come questo movimento dei “no-vax” derivi da una pura ideologia modaiola: forse la nostra società troppo razionale, materiale e tecnologica necessita di neo-dottrine negazioniste, basate su farneticamenti pseudo-spirituali, figli di uno smarrimento esistenziale?

Se ne sono dette di tutte sui vaccini, in primis la bufala che riguarda la correlazione tra vaccino ed autismo, invenzione dello “scienziato” inglese Wakerfield il quale si è poi affrettato a ritrattare la sua ricerca per evitare (inutilmente!) la radiazione dall’ordine! Solo che sono in tanti ancora, amanti del bastian contrario ad ogni costo, a favorire tuttora la diffusione di simili nefandezze.

Altro slogan sommamente ridicolo dei no-vax riguarda l’arricchimento delle multinazionali. Peccato che se la società non fosse vaccinata, vi sarebbero centinaia di migliaia di malati in più da curare ed a cui somministrare farmaci e le multinazionali centuplicherebbero i loro guadagni! Più la popolazione è malata, più le multinazionali del farmaco guadagnano! Quindi, i vaccini, producono esattamente l’effetto contrario, non solo riducendo i fatturati delle società farmaceutiche, ma anche alleggerendo il costo sociale. I no-vax dovrebbero chiedersi quanto costerebbero alla collettività migliaia di persone affette da malattie invalidanti, di quanto diminuirebbe la qualità della vita, di quanti non potrebbero lavorare, di quanto si accorcerebbe l’aspettativa di vita e di quanti farmaci in più dovrebbero produrre le multinazionali!

Senza contare che, seguendo la logica nell’arricchimento delle società farmaceutiche, dovremmo allora abolire tutti i farmaci, soprattutto quelli “di comodo” ovvero non “vitali”. Basta aspirina, basta antidolorifici, basta anestesie! Quando andate dal dentista, fatevi estrarre un dente senza anestetico. Donne, partorite senza epidurale. Rimaniamo tutti con febbre, mal di gola e mal di testa quando ci capita! Senza parlare dei farmaci “vitali”: basta antibiotici, basta chemioterapici… Se ti ferisci in giardino con un attrezzo, puoi anche morire di setticemia.

I no-vax fanno poi riferimento al rischio rappresentato dalle vaccinazioni. Tutte le ricerche e statistiche dimostrano invece ampiamente il beneficio incontestabile derivante dai vaccinati, mentre la percentuale di malattie e patologie varie che insorgono nei mesi successivi ai vaccini è esattamente la stessa che insorge nei soggetti non vaccinati. I relativi rischi, poi, sono infimi rispetto agli effetti devastanti dell’epatite B, del tetano, della poliomielite, della meningite, della pertosse ed altre gravi patologie su grande scala.

Il rapporto rischio/beneficio è quindi assodato e mi chiedo: la vita, LA VITA, non è intrinsecamente portatrice di rischi? Ovvero, il rischio o, meglio, un esito da noi giudicato non positivo o non conforme rispetto ad un nostra aspettativa ideale, non è forse insito nella VITA stessa?

Per scongiurare i VERI rischi, vaccinate quindi i Vostri figli!

Ps. Contenuto del post vagliato da medico primario operante in strutture ospedaliere della Capitale, grosso esperto nella cura dei bambini nonché presidente di importantissima associazione di ricerca in campo medico la cui attività è mirata alla cura dei bambini.

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Blog – che brava Paola Minaccioni!

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Che bella serata l’altra sera al Teatro della Cometa di Roma. Ho visto uno spettacolo veramente bello ed emozionante: La Spiaggia.

Una storia scritta con amore vero da Luca de Bei ed interpretato in maniera incantevole, da un anima pura, senza sovrastrutture e priva di manierismi… quella di una Paola Minaccioni in pieno stato di grazia, quello che talvolta il vero teatro ci riserva. Brava veramente.

Felice di essere riuscito a vedere questo spettacolo in scena sino a domenica 12 novembre, lo consiglio naturalmente a tutti.

Grazie anche a Valeria D’Orazio che con dedizione si dedica alla promozione di questa interessante produzione.

Biglietteria on –line

Ufficio Promozione (Valeria d’Orazio): cell. 320.482.08.09

 

Sinossi

Una donna e una spiaggia. Due luoghi familiari e sconosciuti. Due mondi vicini e inesplorati. Irene si interroga sulla propria vita, alla ricerca di una ragione per la sua solitudine. Una solitudine che affonda le radici nell’infanzia, che vive e cresce in una mancanza sottile e divorante: quella di un padre, un uomo che ha abbandonato la sua famiglia per crearsi una nuova vita, un nuovo nucleo affettivo. Irene affronta la sua esistenza con coraggio e con ironia, ma con dolorosa ostinazione non rinuncia a conoscere la verità, a volte disperatamente, a volte solo per potersi dichiarare viva.

Continuerà così, attraverso gli anni, consumando gioie e sofferenze, nonostante le disillusioni, sapendo accettare il tempo che lascia i suoi segni, e combattendo con la propria volontà che a tratti si perde…

"La spiaggia" è il luogo metaforico e fisico di questa ricerca. E’ il teatro degli incontri con il padre perduto e, forse, un giorno ritrovato. E’, per Irene, il luogo dei suoi giochi di bambina, dei sogni di adolescente, delle esperienze della maturità. In questa immensa distesa di sabbia, sotto un cielo fatto di azzurro, di nuvole, di gabbiani, davanti al mare infinito, il dolore sembra placarsi un po’, la coscienza anestetizzarsi e la verità, che affiora lentamente, farsi addirittura accettabile.

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Blog - il caso Weinstein

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Si è parlato molto, e si continua tuttora, del caso Weinstein. Vorrei esprimere un mio parere forse un po’ diverso, ma credo sia giusto farlo dinnanzi a tante donne che, ogni giorno, trovano la forza ed il coraggio di ribellarsi contro questi soprusi e dinanzi ad un sistema consolidato e spesso tacitamente “ammesso”; specialmente in certi ambienti….

Non dubito che molte donne, specialmente se giovani, possano rimanere soggiogate dal uomo di potere, dalla sua forte personalità e magari ancor più se avvenente. Tuttavia, a meno di non essere costrette con la forza, ritengo che nella stragrande maggioranza dei casi la donna possa ribellarsi e denunziare. Ovviamente, questo avrà delle conseguenze: magari ti giochi il posto, la carriera, oppure affronti un processo faticoso e forse anche inutile ahimè… Però, ti sei opposta.

Nel caso specifico, quello che mi lascia molto perplesso è che, alla fin fine, non solo tutti sapevano di Weinstein e ciononostante lo cercavano ed appoggiavano, ma tutte quelle che “ci sono state” e che ora lo denunciano dopo 15-20 anni hanno fatto carriera: ed anche una bella carriera! Peggio ancora: sembra che molte siano state al gioco ripetutamente, per anni, per comodo evidentemente, salvo poi denunciare “il porco”.

Perché si, Weinstein è sicuramente orripilante, senz’ombra di dubbio, così come lo sono tutti gli uomini che si comportano in modo tale. La donna non è un oggetto di piacere e va rispettata, sempre, cosa che vale comunque per ogni essere umano, sia donna o uomo.

Penso quindi che le vere vittime dei tanti Weinstein in circolazione non siano tanto quelle che poi hanno fatto carriera, ma quelle invece che hanno avuto la forza di ribellarsi e, proprio per questo motivo, non hanno fatto carriera!

Mi chiedo anche: chissà quante belle e brave attrici sono a noi sconosciute per un loro rifiuto? Quante rimaste nell’anonimato, rinunciando ai loro sogni, per non essere state “al gioco”?

Ed infine, una postilla: sappiate che questi “porci” esistono pure nel campo maschile… e sappiate che anche i maschi sanno e possono dire “no”. Ve lo garantisco!

Leggi anche post successivi del 18 novembre e del 20 dicembre

 

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