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Blog-Quando-ci-lascia-un-vip

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Come molti, anzi tantissimi, sono ormai sui socials, facebook, instagram, su youtube e curo alla meno peggio questo modesto blog. Noi artisti viviamo di “visibilità” e sono in tanti che mi hanno esortato a farlo: e devo dire che sono loro grato. Da quando sono più presente sulla “grande rete”, ho in effetti un seguito maggiore, anche contatti da parte di operatori e nuovi “fans”: insomma il risultato è positivo, almeno sino ad ora.

Tutta questa premessa, quindi, per sottolineare che comprendo l’esigenza della visibilità personale, soprattutto per un artista. Tuttavia, sono e rimango contro la ricerca visibilità ad ogni costo, anche da parte di molti colleghi, e soprattutto in caso di decesso di un “VIP”. Una cosa in particolare mi infastidisce veramente tanto: l’ipocrisia.

Ci sono persone che per anni parlano malissimo di qualcuno, persino lo osteggiano se possono, insomma, hanno un atteggiamo dichiaratamente ostile. Muore questo qualcuno ed ecco a pubblicare una foto del defunto, magari proprio un selfie con lui, a scrivere auguri di “buon viaggio”, espressioni commosse e a raccontare un aneddoto che lo riguarda. Perché???

E vi assicuro che sono in tanti a farlo! Negli ultimi anni, sono molti i colleghi che ci hanno lasciati ahiné. Chi dal carattere notoriamente dolce, remissivo e generoso, chi dall’atteggiamento notoriamente saccente, meschino ed opportunista. Inutile prenderci in giro: in questo mondo, ci sono persone che riteniamo buone o cattive, altruiste oppure aride. Ed ognuno di noi lega con chi più sente vicino a sé. Ora, se una persona non lega affatto con un qualcuno trovandogli mille difetti e parlandone male per anni, perché ritiene di doverlo quasi osannarlo da morto con tanto di foto, cuoricini e fiorellini vari su facebook???

Ditemi voi…

 

 

 

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Blog-fumo portatore di morte

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Non sono mai stato un fumatore anche se, fino ad un anno fa circa, mi concedevo di tanto in tanto una sigaretta. La sera soprattutto, dopo cena: due, tre sigarette al massimo. Oppure, raramente, di pomeriggio, prima di andare in scena, abbinandola ad un caffè.

Ma, ripeto, da quasi un anno non ho più toccato la “maledetta bionda”.

Ora eccomi nell’età “matura”, un momento in cui, forse, prevale una forma di saggezza perché si inizia a capire veramente il valore della vita.

La vita è una ed unica, così come il nostro corpo e la nostra mente. Spesso da giovani non si ha la consapevolezza di questo dono prezioso, troppo smaniosi di correre appresso a varie situazioni stimolanti. Peccato. Come ha ben detto Woody Allen, sarebbe un vantaggio per molti giovani avere la saggezza di un anziano.

Perché queste parole? Perché in questi ultimi anni ho visto troppe persone andarsene per trascuratezza ed incoscienza; e molti erano fumatori. E troppo spesso sento la frase: “mio nonno ha fumato tutta la vita e se n’è andato a 90 anni”. O viceversa: “mia cugina non ha mai fumato ed è morta di cancro ai polmoni a 50 anni”. Tutto ciò è vero, ma sono ECCEZIONI! Non a caso, il 5 di gennaio, è deceduto un mio nipote di 43 anni, con tre figli...

I grandi numeri, la cosiddetta statistica, è implacabile: il fumo uccide, lentamente, ma UCCIDE, provocando danni estesi e profondi. E poi, a mio giudizio, è anche amorale, perché la nicotina agisce come una droga: e tutto ciò che crea dipendenza è secondo me AMORALE.

Quindi, vediamo di resistere, BOICOTTANDO chi si arricchisce sulla nostra pelle, DROGANDOCI fino alla MORTE!

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