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Teatro

Teatro (29)

Spettacoli Teatrali dell'attore Gennaro Cannavacciuolo

Milva - donna di teatro

Milva-donna di teatro: Recital con quartetto (pianoforte, violino, violoncello, sax-clarino). 

A gennaio 2021, Milva, entusiasta del progetto, chiese a Gennaro Cannavacciuolo di aggiornarla sul prosieguo... Non fu possibile ahimé, ma lo spettacolo debutterà a marzo 2022, esattamente come lei lo aveva desiderato... 

 

SINOSSI SPETTACOLO

Dal fondo sala avanza una figura discreta che inizia a leggere la lettera di addio che Milva scrisse al suo pubblico. Quando è In prossimità del palcoscenico, parte la musica e la figura narrante inizia a cantare: si apre così l’emozionante spettacolo di Gennaro Cannavacciuolo. Uno spettacolo che non traccia la biografia di Milva, ma presenta l’artista in due grandi blocchi tematici attraverso gli autori e registi che sono stati ispirati da lei nell’arco di oltre 50 anni di una carriera e successi internazionali straordinari.

L’amore e tutte le sue svariate sfaccettature scandiscono il primo tempo attraverso i testi e le musiche di Bevilacqua, Patroni-Griffi, Morricone, Vangelis, Mikroutsikos, Battiato, Faletti, Iannacci, Strehler, Brecht e Kurt Weill. Un primo tempo dominato da tinte blu notte, dove i momenti storicamente ed artisticamente più coinvolgenti sono contrassegnati da proiezioni video di Milva in dissolvenza con quelle, tra molte, di Romy Schneider, Silvana Mangano, Tino Carraro e Adolf Hitler (la deportazione vista da Brecht): una serie di effetti video e luci ricercati, frutto di un lungo lavoro di ricerca fotografico e videografico.

Dopo le tinte fosche brechtiane, Alda Merini, con la sua voce inconfondibile, aprirà il secondo tempo, caratterizzato da un unico denominatore comune: la passione giocata in tandem tra Napoli e Buenos Aires. Così, in un climax di crescente tensione emotiva, si rincorrono in contrappunto, antiche melodie napoletane amate da Milva con tanghi struggenti di Astor Piazzolla, fino al momento dell’inevitabile congedo che si conclude con l’ultima parte della lettera iniziale…

Produzione: Marioletta Bideri per Bistremila srl

Distribuzione:

Mentecomica - Tel. 0744 715580 - Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Essevuteatro - Tel. 055 666420 - Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Teatro88 - Tel. 06 43580221 - Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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Cyrano - Il Musical

CYRANO - IL MUSICAL

25 artisti in scena, tra cui Gennaro Cannavacciuolo, Cosima Coppola e Gianluca Di Gennaro
Il Cyrano di Riccardo Pazzaglia e Domenico Modugno ritorna in scena dopo 40 anni
Debutto nazionale: dal 6 al 15 dicembre al teatro Augusteo di Napoli

Dopo 40 anni una delle pièce francesi più apprezzate al mondo, un'opera senza tempo, sempre attuale, il “Cyrano”, torna sottoforma di musical in teatro, precisamente all’Augusteo di Napoli.
Scritta da Riccardo Pazzaglia sulle musiche di Domenico Modugno, la commedia andò in scena per la prima volta nel 1978, quando Modugno era Cyrano, Paolo Malco un appassionato Cristiano e Catherine Spaak una vibrante Rossana. Questa storica edizione fu ripresa dalla Rai e poi, purtroppo, chiusa “nel cassetto” poiché la sua messa in scena richiedeva mezzi imponenti e l’impiego di diverse figure artistiche, poliedriche e variegate, come attori, cantanti, ballerini e acrobati.
Cyrano de Bergerac, poeta/soldato dal naso importante, abile spadaccino e altrettanto bravo con le parole, capace di magnifiche dichiarazioni d'amore, è il protagonista del capolavoro scritto nel 1897 da Edmond Rostand, ispirandosi al drammaturgo/filosofo/soldato del XVII secolo Savinien de Cyrano de Bergerac. Nessuno credeva sarebbe stato un successo e Rostand, che fino ad allora aveva scritto solo drammi, collezionando insuccessi, con Cyrano ottenne un trionfo fin dalla prima rappresentazione. Ad interpretare Cyrano, il personaggio – compendio di tutto quello che Rostand avrebbe voluto essere, l’ottimo Gennaro Cannavacciuolo.
Grazie alla passione ed all’impegno di una compagine del Sud, ovvero l’associazione “Immaginando Produzioni”, capitanata dal produttore Rosario Imparato, che si è messa alla guida del vero teatro affinché non si disperda nei rivoli “commerciali”, il musical sarà rappresentato nello storico teatro Augusteo dal 6 al 15 dicembre. Compagine composta dal regista Bruno Garofalo, costumista e scenografo della prima edizione, da Franca Gandolfi-Modugno, da Rosy Gargiulo Pazzaglia, da Mario Minopoli (P.A.T. Distribuzione) e dal promettente cast che vede impegnati in prima linea, oltre all’attore-cantante-ballerino Gennaro Cannavacciuolo, la bellissima Cosima Coppola (che sul palcoscenico si trasformerà in Rossana), e il bravissimo Gianluca di Gennaro (che vestirà i panni di Cristiano).

Bruno Garofalo


Musiche Originali di Domenico Modugno
Testo nella rielaborazione e riduzione di Riccardo Pazzaglia
Costumi di Silvia Polidori
Coreografie di Orazio Caiti
Rielaborazioni musicali di Ermanno De Simone
Maestro d’armi Flaviomassimo Grumetti
Scene e regia di Bruno Garofalo
Organizzazione Mario Minopoli
Vocal coach Gabriella di Carlo
P.A.T. DISTRIBUZIONE

Tournée 

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Allegra era la Vedova? - One-man-show per una miliardaria - 2018-2020

ALLEGRA ERA LA VEDOVA?  Debuttò nel 2005 a Cividale del Friuli, ottenendo grandi consensi e rimase quindi “nel cassetto” per 12 anni. Ora ripresa, con il sottotitolo One-man-show per una miliardaria”, rivisita lo spirito dell’operetta in modo assolutamente originale, tramite la La Vedova Allegra di Lehàr. Un capriccio scenico interpretato da un versatilissimo attore e cantante della scena italiana, Gennaro Cannavacciuolo, ormai consacratosi come ideatore di one-man-show, che interpreta i personaggi simbolo dell’operetta (il conte Danilo, Hanna Glawari, il Njegus, la contessa Maritza, il barone Zsupan, la principessa della Czardas, per citarne solo alcuni), alternando sapientemente momenti comici, sentimentali e drammatici.

Il narratore, Louis Treumann, primo Danilo Danilowich nel 1905 e prediletto di Lehàr, ci conduce in questo viaggio storico tramite le arie più famose del mondo operettistico: attraversa il ‘900, rievocando la Belle Epoque, la prima guerra mondiale, gli anni 20, sino all’inferno della deportazione, suo ultimo viaggio. Il protagonista, alle soglie di un autentico colpo di scena, di un epilogo impressionante negli anni più cupi della Germania nazista, rievoca e ripercorre non solo i propri successi, ma la fortuna stessa dell’operetta viennese e del “mondo di ieri” prossimo allo sfacelo.

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Autore GIANNI GORI, da un’idea di Alessandro Gilleri

Costumi GIUSEPPE TRAMONTANO E CLAUDIO CINELLI

Regia GENNARO CANNAVACCIUOLO E ROBERTO CROCE

Coreografie ROBERTO CROCE

Main sponsor: BANCA FIDEURAM

Protagonista: Gennaro Cannavacciuolo

Pianoforte: Dario Pierini

Clarinetto/sax contralto: Andrea Tardioli

Violino Piermarco Gordini

Ballerini: Giovanni De Domenico e Fulvio Maiorani

Disegno luci Michele Lavanga

Scene: Alessandro Chiti

Fonica: Alfonso D’Emilio

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Yves Montand–un italiano a Parigi 2015-2022

YVES MONTAND – Un Italiano a Parigi” – recital in due tempi con quartetto, pianoforte, contrabasso, batteria e sax/ contralto

di e con Gennaro Cannavacciuolo

Pianoforte: Dario Pierini – Clarino-sax: Andrea Tardioli – Contrabasso: Flavia Ostini – Batteria: Antonio Donatone

Regia: Gennaro Cannavacciuolo

Aiuto regia: Valeria D’Orazio – Coreografie : Roberto Croce – Scene: Eva Sgrò – Luci: Michele Lavanga – Foto: Marco Salvadori – Fonica: Alfonso D’Emilio

Voci registrate: Patrizia Loreti e Marco Mete – Arrangiamenti: Dario Pierini e Andrea Tardioli – Produzione: Elsinor, Milano

Spettacolo voluto e co-finanziato dal Comune di Monsummano Terme (luogo natio di Yves Montand), nonché sostenuto alla vedova del grande artista, la Sig.ra Carol Amiel, si presenta come un “docu-recital”: partendo dagli albori toscani di Yves Montand, si arriva ai trionfi parigini, una vita lunga 70 anni (1921- 1991). Tutto questo e molto altro è “YVES MONTAND – Un Italiano a Parigi”, scritto, diretto ed interpretato da un sublime Gennaro Cannavacciuolo. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro della cometa dal 22 febbraio al 19 marzo.

Le canzoni più significative dell’artista scandiscono le fasi salienti della sua vita e carriera, costellata da straordinari successi e da importanti impegni politici. Canzoni che hanno fatto storia: Les feuilles mortesA ParisSur le ciel de ParisC’est si bonA bicycletteC’est à l’aubeJesuis venu à piedBella ciaoMon manège à moi Paris canaille….

La narrazione è di tipo cronologico e presenta, attraverso le canzoni, i momenti più rilevanti che hanno caratterizzato la vita fuori dal comune di Montand, all’anagrafe Ivo Livi: – Gli esordi: figlio di immigrati poveri, manovale instancabile dall’età di 12 anni che scopre il tuo talento, lo coltiva di notte lavorando di giorno. Inizia nei teatrini della periferia di Marsiglia sino ad approdare all’Olympia di Parigi e successivamente al Metropolitan di New York; – L’amore, ovvero gli incontri sentimentali della sua vita: Edith Piaf, Simone Signoret che sposerà nel 1951 ed a cui resterà legato per 35 anni, Marylin Monroe e Carole Amiel che sposerà e la quale gli regalerà la gioia della paternità; – Il cinema: il periodo di Hollywood, l’incontro con Costa-Gavras;

– Gli incontri con grandi uomini di cultura e politici; Prévert, Picasso, Apollinaire, Kruscev, Kennedy, Tito e Mitterrand.

Di stampo classico e di grande eleganza, la struttura del recital è quella del teatro-canzone dove brevi monologhi, aneddoti, curiosità e note importanti che raccontano la vita di Montand ne introducono le canzoni, il tutto corredato da interessanti effetti-luce. Oltre al pianoforte, Gennaro Cannavacciuolo è accompagnato dalla batteria, dal contrabasso e dal sax-clarino che, in alcuni momenti di grande suggestione, proporrà degli assoli con ritmi swing. Di grande impatto la proposta di tre numeri danzati con le claquette; Fred Astaire è stato un mito per Montand il quale emulava il ballerino americano e creerà il famoso numeroLe garçon dansant. La scenografia si ispira a quanto inventò Montand negli anni ’50: l’orchestra sul fondo del palcoscenico, in posizione centrale, nascosta da un velatino verde che attraverso un gioco di luci, a seconda delle esigenze, evidenzierà in musicisti e non solo…

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L’Invisibile che c'è 2013-2015

Mio figlio? È sempre stato curioso. Una volta mi disse: papà, ma davvero esiste il paradiso? Non c’è padre che possa fornire questa risposta pensando di poter essere preceduto, in questo passaggio ultraterreno, dal proprio figlio. È un dolore senza nome perché inverte le leggi della Natura e come tutte le cose contro Natura ha in sé qualcosa di abominevole. Un padre e un figlio, un figlio e il suo papà: un legame ovviamente profondo e viscerale, un legame che porta l’uomo della nostra storia, un padre, appunto, a vivere emozioni forti e profonde. Vedere il figlio nascere, crescere, diventare uomo e...

Ne “l’invisibile che c’è” tutto rimane sospeso, tutto orbita intorno a quella ´e`. E come il modellino di un trenino elettrico, dove tutto funziona in virtù della perfezione di una serie infinita di minuscoli meccanismi, così le nostre esistenze scorrono fino a quando qualcosa non inceppa quei meccanismi e tutto si blocca, si complica e anche percorrere pochi metri diventa un’impresa improba.

La vita, si sa, è imprevedibile, ma cosa accadrebbe se lo diventasse anche la morte?

Pochi si sono presi la briga di narrare la storia d’amore tra un figlio e suo padre e questa vicenda ne è intrisa, con semplicità.

In questo spettacolo si vola: lo spettatore fluttua e non sempre se ne accorge. Le emozioni sono fortissime e contrastanti. Si affrontano temi drammatici, ma con fantasia e leggerezza, con ilarità e misticismo, il tutto avvolto da un’atmosfera surreale. Una commedia sul dolore, quasi un ossimoro. Anche la morte di un figlio, del resto, è un concetto profondamente contraddittorio. Insomma, l’amore e la vita sono faccende con dinamiche straordinarie. Ma anche la morte...

Papà... Figlio mio, ma sei tu? Si papà, so’ io. Ma, addo’ stai? Qua, giusto dietro a te. Dietro a me? Ma io non ti vedo! Però mi senti...

 

Autore: Antonio Grosso

Regia: Paolo Triestino

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Il Mio Nome è Milly–Storia di una diva

In questo spettacolo, Gennaro Cannavacciuolo è un narratore che canta la vita privata ed artistica di Milly.

Il recital, in due tempi, traccia una biografia con le canzoni più emblematiche della cantante-attrice piemontese, dove ogni canzone è stata scelta per sottolineare un momento significativo della sua vita e della sua carriera.

In un quadro scenografico elegante, con luccichii da sera sul nero dominante, composto da gigantografie che ritraggono vari momenti della vita di Milly e che Gennaro fa ruotare nei momenti clou della narrazione, si parte con il varietà degli Anni 20, sulle note di “Era nata a Novi”, “Le rose rosse” , “Donne e giornali” e “Mutandine di chiffon”. Si narra poi del flirt tra Milly ed il Principe Umberto, ma anche dell’amore disperato di Cesare Paveseche la cantante mai poté ricambiare e da cui ricevette lettere infuocate. Si prosegue con le note di “Parlami d’amore Mariù”, che sottolineano l’incontro con Vittorio De Sica da cui sfocerà un’eterna amicizia.

Un revival del periodo francese evocato da “Milord” e due famosi pezzi di Jacques Brel chiude il primo tempo.

Il cavallo di battaglia “Si fa ma non si dice” apre il secondo tempo ed introduce l’incontro con Strehler, raccontato e cantato attraverso alcune delle canzoni più significative di Brecht, quali la “Ballata della schiavitù sessuale”, “Surabaya Johnny” e la “Ballata di Mackie Messer”.

Quindi un brano recitato de “l’Istruttoria” di Peter Weiss (processo di Auschwitz a Francoforte), testo che Milly interpreterà per la prima volta in Italia con grande successo.

Lo spettacolo continua con l’incontro fortunato con Filippo Crivelli che creerà per lei i famosi “recital” nei quali Milly, oltre a cantare il repertorio brillante del variété, introdurrà quello di Brecht-Weill ed i testi più significativi dei cantautori e musicisti degli anni 60-70, quali EndrigoLauziDe AndrèAznavour e Piazzolla, qui riproposti in un’intensità crescente.

Leggi l'articolo di Enrico Fiore

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Gran Varietà - Il Peccato Erotico a luci rose 2010-2019

IL PECCATO EROTICO – GRAN VARIETA’ – One-Man-Show

L’ARTE DI FAR RIDERE CON STILE E RAFFINATEZZA: IL GRAN PREGIO DI GENNARO CANNAVACCIUOLO

Gennaro Cannavacciuolo tratteggia uno splendido affresco, distensivo ma colto, comico ma anche sentimentale ed elegante, del periodo compreso tra gli anni 1890 e 1940, proponendo le canzoni tipiche del teatro popolare, basate sul doppio senso, l’allusione licenziosa, l’ironia.

Recuperando con spirito arguto il repertorio della ribalta minoredell’avan-spettacolo, del caffè-concerto e dellarivistaGennaro Cannavacciuolo si immerge in una lunga passeggiata a ritroso negli anni, attraverso i tempi e i modi espressivi di uno show a “luci rosse”, con classe ed eleganza, trascinando i grandi come i più giovani.

I testi rivisitati sono di autori come i celeberrimi Pisano-CioffiGill, Ripp e di altri popolari che fecero la fortuna della canzonetta sceneggiata. Un recital arguto ed erotico che diverte un pubblico dandogli l’occasione di riscoprire gliingenui meccanismi del ridere.

Uno spettacolo applaudito dalla critica, gioioso, interattivo con un repertorio ricco di indimenticabili chicche musicali, da Fatte da ‘a foto ad In riva al Po. Da Casta Susanna a Ciucculatina mia.

 

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